Ode all'incertezza

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Hai la brillantezza
di un riflesso casuale
imprevedibile
incontrollabile
aspirato
dai movimenti
notturni
della città

 Non hai clausole
non sai contare
e ti getti nel corpo
come un salto nel buio
terreno dell’abitudine
e della gratitudine
nell’esercito
del mio cuore

 Fai lo stesso rumore
del nulla
e ti arrotoli
sulle pause di un pensiero
con la stessa facilità
con cui l’erba tagliata
viene fatta essiccare

 Sono travolto
dalla tua presenza
e ogni volta 
devo sconfiggere
le impronte che lasci
al tuo passaggio
quando non pulisci
le ali dal fango

 Ma sei anche
l’ultimo dubbio
che mi corre di fianco
e mi fa osservare:
la ragione è di chi ama
restare da solo
e non vuole toccare
le corde vibranti
nella vita nascosta

© Riccardo Fancini 2014       riccardofancini@libero.it